Vino in abbinamento:
Nosiola – Fontanasanta Foradori
Elisabetta Foradori affronta la sua prima vendemmia del 1984 dopo gli studi a San Michele all’Adige. Donna di grande sensibilità, dal 2002 l’azienda inizia la conversione dell’azienda di Mezzolombardo all’agricoltura biodinamica.
La Nosiola, antico vitigno trentino un tempo molto diffuso, dona vini di grande delicatezza e longevità. Vinificata sulle bucce, la Fontasanta, così è denominata la collina dove sorgono i due ettari del vigneto, fermenta e affina in anfore spagnole di terracotta.
Le carni del salmerino sono particolarmente sode e magre, dal gusto lievemente dolce e delicato. Proprio il condimento svolge un ruolo fondamentale: elevare, senza danneggiare, il sapore del pesce. Il sentore terroso-vegetale delle rape e l’aroma forte di aglio e menta non fanno soffrire il lato odoroso floreale e ricco della Nosiola: capacità tattile e unità del vino accolgono la trama delicata del pesce.
Curiositá:
Fonti storiche attestano che il salmerino era già apprezzato dal cardinale Madruzzo durante il Concilio di Trento ed in epoca austro-ungarica da Francesco Giuseppe, che amava gustarlo durante le battute di caccia. È proprio per soddisfare questa predilezione dell’imperatore che il salmerino è stato immesso in molto laghi alpini. In quelli del Trentino, ad esempio, ha sicuramente trovato le condizioni ideali per esprimersi al meglio, come dimostra l’ottenimento del marchio Igp.
Dove reperire i prodotti:
I filetti di salmerino si consiglia di comprarli nel negozio dei Fratelli Rossetti a Pozza di Fassa, dove hanno un allevamento controllato. Mentre le rape rosse si trovano già cotte nel supermercato fronte casa. Per gli amanti della pesca, si può pescare nel torrente Avisio lungo tutta la valle, con il rilascio di un permesso, e la ricetta si può variare con la trota invece che del salmerino, il nostro consiglio è di pescare nella zona del Lago di Fedaia o prima del paese Penia in modo da avere dei pesci più sani.